Il segmento testuale Il Comunista è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 40Entità Multimediali , di cui in selezione 18 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 71
Brano: [...]ditoriale non firmato, nel quale, dopo aver descritto come èra avvenuta la scissione, si inneggiava alla nascita del nuovo partito: « Al Partito comunista italiano il nostro evviva! ».
Una nota in seconda pagina informava i lettori che i comunisti fondatori del P.C.d’I. avevano ritenuto opportuno, su proposta di Umberto Terracini, « stabilire a Milano la sede del nuovo Comitato centrale e dichiara organo ufficiale del partito il bisettimanale Il Comunista (v.) che uscirà a Milano. L’Ordine Nuovo non è opportuno sia il giornale ufficiale in quanto non si pubblica nella città stessa ove risiederà il C.C.. Esso è però riconosciuto dal Partito comunista e tutte le organizzazioni e tutti i membri sono invitati a favorirne la diffusione e a proteggerlo con tutti i mezzi ». Dalla stessa Risoluzione si apprende che Gramsci e Terracini erano stati ammessi a far parte del Comitato esecutivo del P.C.d’I. presieduto da Bordiga. Sempre in seconda pagina, una nota non firmata (attribuita a Togliatti) dal titolo « Che avverrà? », dopo aver presentato la nasc[...] [...]ne più numerosa e più articolata su scala nazionale.
Il gruppo dell'“Ordine Nuovo”, come dirà Togliatti, « nella direzione del lavoro quotidiano del nuovo partito scomparve quasi del tutto» top. cit., pag. 90).
In quel periodo Togliatti continuò a lavorare nella redazione del quotidiano torinese e nell’estate 1921 compì anche varie missioni come “inviato”. In ottobre, quando la Direzione del P.C. d’I. decise di trasferire da Milano a Roma “Il Comunista” per trasformarlo in quotidiano ufficiale del partito (sotto la gerenza ufficiale di Luigi Flepossi, ma di fatto diretto dal segretario generale Bordiga)Togliatti vennè chiamato a lavorarvi come redattorecapo.
Nella tipografia romana (dove, per la sua esile corporatura, gli fu affibbiato l’appellativo Ercole, da cui avrebbe derivato più tardi il suo famoso nome di battaglia), Togliatti si legò strettamente a Bordiga. Al II Congresso del P.C. d’I. (Roma, 1922) egli venne poi chiamato a far parte del Comitato centrale e nell’agosto dello stesso anno, in un momento particolarmente difficile, [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 126
Brano: [...]classe, deve realizzare il massimo di disciplina e deve essere a base di partito. La sua organizzazione deve strettamente dipendere da quella politica del partito di classe ».
II gruppo dirigente del partito, guidato allora da Amadeo Bordiga, accusava gli A.d.p. di essere organizzati da elementi infidi, per scopi equivoci, nei quali era chiara la manovra della borghesia. « Agenti di Nitti » o « Arditi di Nitti » così li definiva il quotidiano Il Comunista.
Quantunque l’Internazionale Comunista fosse favorevole a questo movimento, in Italia soltanto gli anarchici appoggiarono effettivamente gli A.d.p.. All’inizio, prima della presa di posizione dell’Esecutivo del
partito, si espresse favorevolmente nei loro riguardi, sia pure con delle riserve, anche Antonio Gramsci, che scrisse: «... L’on. Mingrino aderisce agli Arditi del popolo. Dà all’istituzione il suo nome, la sua qualità di deputato socialista, il prestigio della sua figura, diventata simpatica al proletariato rivoluzionario per l’atteggiamento tenuto durante l’aggressione fascista[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 624
Brano: [...]ni del movimento comunista italiano. In ordine di tempo, il primo periodico che assunse tale titolo fu un settimanale edito a Bologna, poi a Imola, diretto da Nicola Bombacci fv.). Ne apparvero 9 numeri, dal 14.11.1920 al 9 gennaio 1921. I primi due fascicoli, pubblicati come « numeri unici », debbono considerarsi come i numeri 1 e 2 della serie. Fu l’organo della frazione comunista del Partito socialista italiano.
L’organo del P.C. d’I.
« Il Comunista », organo centrale del Partito comunista d’Italia, gerente responsabile Luigi Repossi, bisettimanale edito a Milano, apparve come la continuazione del settimanale pubblicato a Bologna (anno II). Ne furono pubblicati 52 numeri, dal 30.1.1921 alI’11.9.1921. Vi collaborarono A. Bordiga, Ugo Arcuno, E.~ Gennari, M. Scoccimarro, Raffaele Milla, Angelo Russo, G. Schneider. In seguito divenne quotidiano (Anno I, n. 1:
11.10.1921; anno III, n. 253: 28 ottobre 1922) e si pubblicò a Roma, gerente responsabile ancora Repos
« ComuniSmo » predicò l’attesismo, la rassegnazione e la sopportazione: «Co[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 625
Brano: Comunista italiano; Partito
si, direttore della redazione Paimiro Togliatti.
« Il Comunista » quotidiano pubblicò tra l’altro: il « Manifesto dei lavoratori socialisti », denunciando il P.S.I. al suo congresso di Milano; una circolare di Zinoviev sul carattere che deve avere il giornale comunista; dopo il congresso del P.S.I. di Roma (ottobre 1922), un editoriale che sottolineava il significato positivo dell’avvenuta espulsione dei riformisti.
Nella notte del 28.10.1922 la redazione e la tipografia del giornale, che le Guardie regie avevano imposto di sgomberare da ogni difesa proletaria, furono saccheggiate e devastate dalle camicie nere; Togliatti fu percosso, ma riuscì a salva[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 626
Brano: [...]rilievo. Ancora nel marzo 1924 Gramsci scriveva di lui: « Per sostituire Amadeo nella situazione italiana, bisogna inoltre avere più di un elemento perché Amadeo effettivamente, come capacità generale di lavoro, vale almeno tre, dato che si possa in tal modo sostituire un uomo del suo valore ».
Gli organi di stampa
Al momento della costituzione il nuovo partito poteva contare su tre quotidiani: L’Ordine Nuovo di Torino, diretto da Gramsci; Il Comunista, organo centrale che si pubblicò prima a Milano e poi a Roma, diretto da Paimiro Togliatti; e II Lavoratore Comunista di Trieste, diretto da Giuseppe Tuntar e Ottavio Pastore. Disponeva inoltre di una trentina di settimanali provinciali, alcuni dei quali avevano già anni di vita e godevano di larga influenza, mentre altri erano sorti nel corso del 1921. Tutti questi fogli ebbero però vita breve: più ancora dei quotidiani i settimanali, che già prima della marcia su Roma divennero facile bersaglio delle violenze fasciste e dovettero cessare le pubblicazioni.
Tra i settimanali locali, si ric[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 628
Brano: [...]iverse questure del Regno: dei circa duemila arrestati, che rappresentavano 18 regioni e 74 province, ne vennero rinviati a giudizio solo una trentina, provenienti da 11 province che non erano neppure quelle dove il movimentocomunista registrava la maggiore consistenza. I deputati comunisti e i direttori dei quotidiani del partito non subirono in quell’occasione arresti o processi.
I giornali erano già stati peraltro soppressi dal fascismo: « Il Comunista », a Roma, sin dal 28.10.1922; «L’Ordine Nuovo», con la sede occupata dalla forza pubblica da quella stessa data; e « Il Lavoratore » che, sospeso dal governatore di Trieste dal giorno successivo alla marcia su Roma, ottenne di poter temporaneamente riprendere le pubblicazioni finché, occupata la sua sede dai militari il 7.7.1923, non ne venne nuovamente vietata la pubblicazione.
In sostituzione dei tre quotidiani soppressi nacque a Milano il 12.2. 1924, grazie a un’intesa politica tra comunisti e terzinternazionalisti, rUnità (v.). Il nuovo quotidiano (nella cui redazione Ottavio Pastore [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 271
Brano: [...] fascismo, con la partecipazione delle massaie, dei rivenditori e dei cittadini presenti.
Membro del Comitato direttivo (eletto al congresso illegale della Federazione, tenutosi all’inizio del 1923), diresse lo sciopero e le manifestazioni di via Ripetta e di corso Umberto (oggi via del Corso) organizzati durante l’Aventino (v.). Nello stesso anno prese l'iniziativa di redigere, stampare e distribuire in tutto il Lazio il giornale clandestino Il Comunista (v.) .
Carcere ed esilio
Arrestato nel febbraio 1925, insieme a Paimiro Togliatti e ad altri, Carlo Farini fu liberato per sopravvenuta amnistia, dopo 9 mesi di carcere preventivo.
Minacciato di altri arresti, fu fatto espatriare dal Partito e inviato a Mosca, ove frequentò per alcuni anni l’Università leninista. Completati gli studi, si trasferì a Parigi. Qui fu nominato segretario del Soccorso Rosso italiano e partecipò alle attività dell'ufficio estero del P.C.I. diretto da Pietro Secchia.
Volontario nelle Brigate Internazionali in difesa della repubblica spagnola, svolse un la[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 282
Brano: [...]lista (Colonie); Armando Diaz, indipendente (Guerra); Mussolini; Paolo Thaon de Revel, indipendente (Marina); Alberto De Stefani, fascista (Finanze); Giuseppe De Capitani, liberale (Agricoltura); Stefano Cavazzoni, popolare (Lavoro e Previdenza sociale); Aldo Oviglio, fascista (Giustizia); Gabriello Carnazza, democratico (Lavori pubblici). Roma, 31.10.1922
A Roma vengono devastate sedi democratiche e di giornali antifascisti (// Paese, Epoca, Il Comunista). 8.11: Il Direttorio fascista di Bari diffida i deputati massimalisti Arturo Velia e Giuseppe Di Vittorio a continuare l’attività politica. 10.11: Primi atti del governo fascista, tutti a favore dei grandi industriali: abolizione della nominatività dei titoli azionari, revisione dei contratti per le forniture di guerra, riduzione delle imposte di successione, cessione dell’esercizio dei telefoni a società private. Ritiro del progetto di legge per la riforma agraria presentato alla Camera dal governo precedente.
16.11: Mussolini pronuncia alla Camera il discorso detto « del bivacco » (« Po[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 394
Brano: [...]rtamente i repubblicani. I primi colpi furono inferti nel Riminese, dove il P.R.I. aveva scarsa consistenza politica. Fu una lotta dura e senza scrupoli che si estese e continuò fino all’estate 1922.
Il capo dell'agraria riminese dichiarò pubblicamente: « Spenderemo fino all’ultimo soldo per il fascismo, ma riusciremo ad avere ragione del bolscevismo ».
« Le notizie dell'azione fascista sulla città di Rimini — scriveva Paimiro Togliatti su Il Comunista del 5.7.1922 — hanno avuto sino ad ora un rilievo molto scarso [...]. Si è fatta l'abitudine prima agli atti individuali di violenza contro le persone e contro le cose, ai ferimenti, agli incendi, agli assassini, poi alle spedizioni punitive locali ed ora la si fa anche ai vari concentramenti militari per la conquista di una citta e regione [...].
Il caso di Rimini invece deve essere sottoposto ad un esame speciale e vi sono in esso elementi assai interessanti per chiarire in generale lo sviluppo dell’azione fascista in Italia ».
La caduta di Rimmì e un mese più tardi la conquista di Ra[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 90
Brano: [...]umbo, inviato nel novembre 1919 a Voronez; Vittorio Vatolla, inviato a Perm e a Ekaterinburg, molto stimato, tanto da essere eletto segretario della sezione dei comunisti stranieri degli Urali; Michele Gengheri, che operò in Siberia.
È inoltre sicura la partecipazione italiana al settimanale La Comune, edito a Pietrogrado in 9 lingue, che conteneva articoli rivolti agli interventisti italiani stanziati a Murmansk e Arcangelo; e al settimanale Il Comunista, che usciva clandestinamente a Odessa in 5 lingue e a cui collaborava. l'italiano Stella Costa.
Gli italiani furono numerosi soprattutto nel 2° Reggimento internazionale della XVI Divisione di fanteria, comandata dal generale Kikvidze; in tale reggimento essi costituivano un’intera compagnia (circa 156 uomini).
Il reggimento si distinse per avere impedito l'entrata dei « bianchi » di Denikin a Tzaritzin e per aver distrutto le bande deH’atamano Krasnov. Sostenne inoltre duri combattimenti lungo la linea ferroviaria PovorinoFilipovo, dove il 15 luglio gli internazionalisti affrontarono c[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il Comunista, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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